Ci sono canzoni che non vengono scalfite dal tempo, quelle che magari non le ascolti tutti i giorni ma ogni volta che lo fai ti riportano alla mente ricordi, momenti o persone, e Beautiful that way è una di queste. Perché, parliamoci chiaro, quando pensiamo a Noa è impossibile non associarla alla splendida colonna sonora firmata da Nicola Piovani. Era il 1999 e la cerimonia degli Oscar presso il Dorothy Chandler Pavilion di Los Angeles, premiò grandi artisti come Spielberg, Gwyneth Paltrow o grandi pellicole come Shakespeare in Love. Ma la vera star fu Benigni e il suo celebre film La Vita è Bella. La comica del regista al momento di ricevere il premio è rimasta scolpita negli annali degli Oscar e tuttora ricordata con ilarità e affetto ad Hollywood. Ma quella sera Benigni non era da solo. A ricevere una delle tre statuette per La Vita è Bella ci fu anche Nicola Piovani. E’ grazie anche a lui e alle sue straordinarie musiche – tra le più belle della storia del cinema – se il film oggi è un fenomeno culturale e cinematografico di inestimabile valore. Le partiture del Maestro Piovani hanno preso per mano le numerose sequenze e le hanno rese uniche, facendo emergere quella straordinaria intensità, quella espressività musicale e quella dolcezza propria della pellicola.
Tra tutte le musiche il tema de La vita è bella, reinterpretato magistralmente da Noa nel brano Beautiful that way. Noa, cantante israeliana, è rimasta molto colpita dalla vicenda del film e ha voluto aggiungere delle parole al brano composto da Nicola Piovani, per dare un suo personale messaggio di speranza al mondo. Il brano incoraggia gli ascoltatori a sorridere, a dimenticare i propri dolori e a vivere attimo per attimo, perché la vita può sempre avere qualcosa di bello da offrire, anche nella sofferenza.
La stessa Noa in un’intervista ha dichiarato:
Nicola Piovani mi chiese di scrivere dei versi per due suoi temi tratti dal film La vita è bella di Benigni. Buongiorno Principessa era un po’ troppo lento ed i versi non si adattavano bene. Quando, invece, ho sentito quello che poi è diventato Beautiful that way, ne sono stata subito conquistata. E’ stato come se la musica mi avesse detto: per favore, scrivi dei versi per me.
Così Noa, con estrema professionalità fa letteralmente sua – e di tutti gli ebrei, come dirà in un’altra intervista – quella sequenza di note, dando vita ad un pezzo davvero emozionante e coinvolgente. Semplice, diretto e toccante, uno “shalom” cantato al pubblico, una ballata che esclude l’odio in ogni sua forma. Beautiful that way è un vero inno alla speranza che ha la capacità di rivolgersi indifferentemente a tutti, grandi e piccini. Noa canta l’attesa per un mondo più giusto, un po’ più umano e profondo: “We’ll forget about our sorrow and think about a brighter day ‘cause life is beautiful that way. There’s still another game to play and life is beautiful that way”. Le pennellate di Piovani, la voce sublime di Noa e le scene iconiche di Benigni ci ricordano che l’intolleranza ripugnante ha già avuto la meglio tante, troppe volte. Eppure oggi, come ieri, sta a noi e soltanto a noi coltivare questa memoria, rinfrescarla quotidianamente, decidere ogni giorno di andare controcorrente, di essere rivoluzionari e sostenitori convinti di una cultura della pace e dell’accoglienza che accantoni ogni forma di risentimento e rancore.