Sammy Basso, biologo, ricercatore e scrittore nasce a Schio nel 1995. All’età di due anni gli fu diagnosticata la progeria, malattia genetica comunemente nota come malattia dell’invecchiamento precoce. La progeria, o sindrome di Hutchinson-Gilgord, è una malattia genetica dovuta a una mutazione del DNA.
Proprio per questo, insieme ai suoi genitori fonda l’Associazione italiana progeria. Nel 2007 è entrato a far parte del primo gruppo di studio del clinical trial con Lonafarnib della Progeria Research Foundation.
Conosciuto per le molte apparizioni televisive e interviste riguardo l’attività dell’associazione e riguardo la sua malattia, è diventato conosciutissimo dopo la messa in onda del docu-film di National Geographic intitolato “Il Viaggio di Sammy”, che racconta il suo viaggio lungo la Route 66, negli Stati Uniti.
Dopodiché, è diventato molto attivo nella diffusione della conoscenza e nella sensibilizzazione, alla quale accompagna anche una profonda preparazione. Nel 2018 si laurea all’Università di Padova in Scienze naturali, con una tesi volta a dimostrare la possibilità di curare la progeria tramite ingegneria genetica. Tre anni dopo, invece, si specializza in Molecular Biology.
Dopo essersi sottoposto, nel 2019, a un intervento molto rischioso per la sostituzione della valvola aortica, primo paziente con progeria a farlo, è stato nominato, con motu proprio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Purtroppo si è spento sabato 5 ottobre a soli 28 anni dopo un malore al ristorante. Sammy era al matrimonio di una coppia di amici quando in tarda serata è avvenuto il triste epilogo. Tantissime le persone che hanno riempito Facebook, Instagram e X di messaggi per il giovane biologo veneto. Politici, medici, personaggi dello spettacolo esprimono il dolore per la perdita di una “mente colorata” e di un “esempio straordinario di coraggio e forza d’animo che supera ogni ostacolo”.