UN CUORE DAI MILLE COLORI – L’ESPERIENZA IN CARCERE

Che cos’è?

L’esperienza in carcere è nata nel 2000 dopo un incontro tra Marco Rizzonato e un gruppo di detenuti che volevano impegnarsi sulla questione della riparazione sociale. Al termine dei due incontri quattro detenuti espressero il desiderio di fare del volontariato presso la struttura dove operava Marco. Siccome ciò non era possibile perché i detenuti non potevano uscire, Marco decise di realizzare il progetto “LA PIETRA SCARTATA” che prevedeva di portare all’interno del carcere le persone disabili, per dare loro la possibilità di iniziare un percorso di volontariato. Così il 24 gennaio 2001 ha avuto inizio questa bellissima avventura che tuttora prosegue.

Nel progetto sono coinvolte 5 persone disabili che sono anche attori della compagnia teatrale Liberamenteunico – Outsider, compagnia curata dalla regista Barbara Altissimo in collaborazione con l’associazione Outsider che dal 2010 ha realizzato vari progetti teatrali rimasti in cartellone in diversi teatri del Piemonte e a Milano.

Cosa si fa?

Il progetto del carcere ha come scopo quello di realizzare degli spettacoli per fare incontrare le persone in detenzione e il pubblico esterno ( il pubblico esterno presente agli spettacoli in carcere è di circa 300 persone). La tecnica utilizzata è quella del teatro spontaneo, che si costruisce partendo da una storia che nasce dal gruppo, ma in cui non esiste un copione. Questo progetto si pone come obiettivo quello di aiutare le persone in detenzione a scoprire i valori del volontariato, a trovare nuovi e positivi aspetti della vita , in un circolo virtuoso di azioni e relazioni che possa contribuire a un processo riabilitativo , per avvicinarle a una mentalità più positiva per se stessi e per la società.

Nei 19 anni trascorsi insieme abbiamo lavorato con più di 100 detenuti che hanno partecipato al progetto, uno dei più longevi all’interno del carcere, dai risultati positivi per i singoli e la collettività. Oggi il progetto potrebbe non continuare, a causa della mancanza di fondi che sono necessari per portare in scena gli spettacoli, perciò abbiamo più che mai bisogno di aiuto e sostegno.

Nel 2018 si sviluppa il doppio percorso teatrale-culinario “Che cosa bolle in cella” un percorso che, oltre a far incontrare persone con diverse disabilità – come sottolinea la regista e Debora Sgro, dal 2001 impegnata in carcere con fratel Marco nel progetto «La pietra scartata» – ha anche una finalità solidale: le ricette «sperimentate» dai reclusi torinesi, grazie alla consulenza «stellata» di Matteo Baronetto, chef «Del Cambio», sono state raccolte in un libretto «Che cosa bolle in cella», il cui ricavato sarà devoluto per contribuire all’acquisto di una cucina da donare ai detenuti e per attivare dietro le sbarre un corso di cucina professionale.

Su questa scia nel 2019 partirà un nuovo progetto, “REMEMBER ME”, un percorso di cucina che prevede la realizzazione di una linea di pasticceria secca dolce e salata – sotto la guida dello chef Baronetto del rinomato ristorante “Del Cambio” di Torino – e la ristrutturazione delle cucine del penitenziario, per offrire la possibilità ai detenuti di imparare un mestiere e reinserirsi nella società , per sperare in persone migliori in un mondo migliore.

Del progetto farà parte anche un programma di cene solidali con i menù dello chef Baronetto.

Il ricettario è acquistabile scrivendo una mail a segreteria.outsider@gmail.com o telefonando al numero 011.5225.555 (Associazione Outsider).

ALCUNI ARTICOLI RELATIVI AI PROGETTI IN CARCERE

REMEMBER ME 2018-2020