Articolo 1: “Tutti gli esseri umani nascono liberi in dignità e diritti…”;
Articolo 30: “Nulla nella presente Dichiarazione può essere interpretato nel senso (…) di compiere un atto mirante alla distruzione dei diritti e delle libertà in essa enunciati”.
Parlare ad un adolescente di diritti umani è importante ed è così facilitato da molti autori cosiddetti impegnati che riescono in versi e musica a dare un loro immenso contributo alla causa dei diritti umani.
Tra queste canzoni vi è “sogna ragazzo sogna” di Roberto Vecchioni che può essere una sorta di introduzione generale al tema dei diritti. Nessun regno è più grande di questa piccola cosa che è la vita. E la vita è così forte che attraversa i muri per farsi vedere; la vita è così vera che sembra impossibile doverla lasciare; la vita è così grande che “quando sarai sul punto di morire, pianterai un ulivo, convinto ancora di vederlo fiorire”. La canzone è stata collegata alla commemorazione di Falcone e Borsellino: due magistrati che si batterono per i diritti dell’uomo come pochi altri! Per commemorare Paolo Borsellino è stato piantato un ulivo. Quando morì lasciò sulla scrivania una lettera cui mancava solo la finale. Ecco perché l’ultima frase di questa canzone: Ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia, puoi finirla tu.
“E ti diranno parole
rosse come il sangue, nere come la notte; ma non è vero, ragazzo,
che la ragione sta sempre col più forte:
io conosco poeti
che spostano i fiumi con il pensiero,
e naviganti infiniti
che sanno parlare con il cielo.
Chiudi gli occhi, ragazzo,
e credi solo a quel che vedi dentro;
stringi i pugni, ragazzo,
non lasciargliela vinta neanche
un momento;
copri l’amore, ragazzo,
ma non nasconderlo
sotto il mantello:
a volte passa qualcuno,
a volte c’è qualcuno che deve vederlo.
Sogna, ragazzo, sogna
quando sale il vento nelle vie del cuore,
quando un uomo vive per le sue parole
o non vive più
sogna, ragazzo, sogna,
non lasciarlo solo contro questo mondo,
non lasciarlo andare, sogna fino in fondo,
fallo pure tu!
Sogna, ragazzo, sogna
quando cala il vento ma non è finita,
quando muore un uomo
per la stessa vita
che sognavi tu;
sogna, ragazzo, sogna,
non cambiare un verso
della tua canzone,
non lasciare un treno fermo alla stazione,
non fermarti tu!
Lasciali dire che al mondo
quelli come te perderanno sempre:
perché hai già vinto, lo giuro,
e non ti possono fare più niente;
passa ogni tanto la mano
su un viso di donna, passaci le dita:
nessun regno è più grande
di questa piccola cosa che è la vita.
E la vita è così forte
che attraversa i muri per farsi vedere;
la vita è così vera
che sembra impossibile doverla lasciare;
la vita è così grande
che “quando sarai sul punto di morire,
pianterai un ulivo,
convinto ancora di vederlo fiorire”.
Sogna, ragazzo, sogna,
quando lei si volta, quando lei non torna,
quando il solo passo che fermava il cuore
non lo senti più
sogna, ragazzo, sogna,
passeranno i giorni, passerà l’amore,
passeran le notti, finirà il dolore,
sarai sempre tu…
Sogna, ragazzo, sogna,
piccolo ragazzo
nella mia memoria,
tante volte tanti dentro
questa storia:
non vi conto più
sogna, ragazzo, sogna,
ti ho lasciato un foglio sulla scrivania,
manca solo un verso a quella poesia,
puoi finirla tu.”