Terminato il Festival di Sanremo, vi presentiamo la nostra nuova rubrica dal nome “Una canzone per te”.
Ogni settimana vi doneremo un brano da ascoltare il cui testo porta l’attenzione su temi e valori sociali. Vogliamo ringraziamo Luciano per la collaborazione.
Inauguriamo questo spazio con “Io sì” di Laura Pausini. Il brano in concorso alla 78ª edizione dei Golden Globe Awards, ha vinto il premio come migliore canzone e colonna sonora del film “La vita davanti a sé” diretto da Edoardo Ponti e interpretato da Sophia Loren. La melodia delicata e pacata, sottolinea la promessa di esserci sempre nei momenti difficili, nelle salite complicate della vita. Accompagna un testo in cui si parla di un amore saldo e fermo, pronto a sostenere e confortare nel momento del bisogno. Di un abbraccio dato anche ai “non visti”, coloro che nessuno considera e che sono ai margini della società.
È un testo breve, di poche parole, “perché forse a te ne servono due sole”, come recita, ma che riesce comunque ad esprimere amore, accoglienza e la voglia di esserci sempre. Esserci anche di fronte a mille difficoltà.
Quando tu finisci le parole, sto qui, sto qui
Forse a te ne servono due sole, sto qui, sto qui
Quando impari a sopravvivere e accetti l’impossibile
Nessuno ci crede, Io sì
Non lo so, io, che destino è il tuo
Ma se vuoi, sei mi vuoi, sono qui
Nessuno ti sente
Ma io sì
Quando tu non sai più dove andare
sto qui, sto qui
Scappi via o alzi le barriere, sto qui, sto qui
Quando essere invisibile è peggio che non vivere
Nessuno ti vede, io sì
Non lo so io che destino è il tuo
Ma se vuoi, se mi vuoi, sono qui
Nessuno ti vede ma io sì
Chi si ama lo sa, serve incanto e realtà
A volte basta quello che c’è
La vita davanti, a sé.
Non lo so, io
Che destino è il tuo
Ma se vuoi, se mi vuoi, sono qui
Nessuno ti vede, io sì.
Nessuno ci crede, ma io sì.
L’amore e l’accoglienza rivolti al prossimo in difficoltà, nascosto ai margini e “diverso”, sono temi cari e ricorrenti nelle canzoni di Laura Pausini.
E ora fortemente ma con semplicità, la Laura nazionale torna a incidere le nostre attenzioni in un palcoscenico mondiale.
In un periodo dove la pandemia ha aumentato il numero dei poveri, degli esclusi, degli “invisibili”.