Lo chef stellato del Ristorante Del Cambio Matteo Baronetto vi racconta la sua esperienza nel nostro progetto teatrale-culinario svoltosi nelle carceri “Che cosa bolle in cella”.
Qui di seguito un estratto dalla prefazione scritta da Matteo Baronetto del libro collegato al progetto Cosa bolle in cella edito da Pathos Edizioni.
La creazione di un grande piatto non è necessariamente vincolata alla presenza di una cucina hi-tech.
Quello che serve davvero è altro: buoni ingredienti e l’estro dello chef, il resto è un di cui.
La storia della cucina, d’altra parte, inizia decine di migliaia di anni fa, ben prima dell’avvento dei piani di cottura elettronici, e di fatto coincide con la scoperta del fuoco.
In questo libro troverete la descrizione di una tipologia di cucina per molti aspetti “eroica”, che riparte dai fondamentali, dove la creatività riesce a risolvere qualunque situazione e a sopperire a qualsiasi mancanza. L’assenza di ogni tipo di comfort, compreso quello più importante di tutti, la libertà, è la promessa da cui nascono queste ricette, dove diventa evidente il valore aggiunto dell’inventiva e della fantasia, che consente di superare qualunque barriera, compresa quella – per definizione invalicabile – del carcere.
Gli autori – detenuti a Torino – hanno saputo pensare e realizzare ricette e piatti davvero di alto livello, utilizzando le poche materie prime a loro disposizione e un semplice fornelletto da campeggio, uno dei rari utensili da cucina ammessi all’interno della struttura dove sono reclusi.
Ne avevo sentito parlare e , incuriosito, ho voluto incontrarli. Ho trascorso così una giornata all’interno del carcere, dove mi hanno fatto vedere come vengono realizzati i piatti, trasmettendomi la loro passione e il genuino entusiasmo per essere, gli autori del primo libro di cucina nato in un penitenziario. A mia volta, ho creato una ricetta con gli ingredienti che mi hanno messo a disposizione e che abbiamo realizzato insieme, utilizzando i loro stessi “strumenti di lavoro”.
Grazie a queste persone ho scoperto che c’è un mondo che inizia e finisce con il nostro, dove il tempo trascorre a volte più lento, trasformando un problema in un’opportunità. Troverete quindi nelle prossime pagine autentiche “chicche gastronomiche, un’ inedita e inusuale fonte di ispirazione: la dimostrazione pratica che anche in cucina, con poco, si può davvero fare molto.
Da parte mia, rivolgo un grande grazie agli autori: per un giorno sono stato – di fatto – il loro sous chef e devo dire che, se forse loro hanno imparato qualcosa da me, io sicuramente ho appreso molto di più da loro, come la capacità di guardare oltre.”
Matteo Baronetto
Chef del Ristorante Del Cambio di Torino